Un termine antipatico che vogliamo rendere quanto più simpatico e comprensibile possibile.
Vogliamo spiegare cosa significa servitizzazione, dall’inglese “Servitization” composta da “service” e “ization” ovvero, servizio ed attuazione.
Il concetto alla base di ciò che si chiama servitizzazione è il passaggio da un modello incentrato sul prodotto ad un modello cliente-centrico in cui il servizio è la pietra d’angolo. In altre parole, si assiste ad un cambiamento di equilibri a livello strategico nell’importanza data al cliente rispetto al peso dato al prodotto.
Ma qual è la grande novità apportata dalle strategie di servitizzazione?
Se fino ad oggi offrire un servizio era prerogativa di ogni attività B2C e anche B2B, con l’avvento delle nuove tecnologie queste possibilità si sono decuplicate sia per la distribuzione che per la vendita.
Una serie di opportunità di business si schiudono attraverso lot (Internet of Things), l’Intelligenza Artificiale, e Data Analytics.
Come l’utilizzo di Marketing Automation, messaggi inviati automaticamente con contenuti prestabiliti nei confronti di un determinato target, come può essere il “recupero carrello”, lo sconto per il compleanno, i consigli di acquisto guidati dalle preferenze dell’utente.
Questo tipo di tecnologia scalda la relazione con il cliente finale e genera i presupposti per un rapporto fidelizzato, e per l’azienda rappresenta un elemento insostituibile per poter monitorare le attività di vendita mentre avvengono, offrendo quindi degli assist formidabili per correggere le azioni in corso d’opera.